venerdì 5 aprile 2013

Caro Diario, io non ti sopporto


diario alimentare


C'è poco da dire: io non sopporto il diario alimentare.

Forse la mia avversione ha radici antiche: da piccola non ho mai avuto il diario dei segreti e durante la scuola firmavo controvoglia persino i diari delle amiche...

Ma che cos'è un diario alimentare?

È uno strumento.

Il sito di cambiotesta.it suggerisce come aspetto fondamentale che sia sempliceperché altrimenti il rischio che si corre è di abbandonarlo.
Sul blog della dottoressa Sara Paris si trova un filo conduttore che lega il diario alimentare con dietisti, persone in sovrappeso, persone affette da allergie e intolleranze e persone che, come me, soffrono di un disturbo alimentare.

Tutto quello che invece so io è che il diario alimentare mi perseguita da quando avevo 13 anni e fino ad adesso nulla e nessuno è riuscito a farmelo apprezzare e usare per più di 2 settimane per volta.

Ma come funziona un diario alimentare?

Premettendo che non esiste un solo modello applicabile a qualsiasi persona e associabile ad ogni disturbo - ad esempio sarà diverso quello per una persona che soffre di intolleranze alimentari da quello per chi soffre invece di Binge Eating Disorder - possiamo individuare sicuramente un esempio di diario alimentare con questi campi da compilare:
  • Data e ora
  • Dove ci si trova
  • Cosa si mangia e in che quantità
A questi campi, che credo siano quasi universali nei diari alimentari, possiamo aggiungere quelli che più non sopporto io:
  • Come ti senti prima di mangiare
  • Come ti sentivi mentre stavi mangiando
  • Come ti senti dopo aver mangiato
Sono proprio questi ultimi tre campi che, per la mia indole, mi hanno sempre reso impossibile la compilazione dei diari che negli anni mi sono stati assegnati...

Tre campi in cui mi si chiede di analizzarmi in un modo così profondo ogni volta che metto qualcosa in bocca - e credetemi, chi soffre di Binge Eating Disorder lo fa spesso - e che mi fa sentire così a disagio...
Perchè il più delle volte io non lo so spiegare come mi sento.



Not just a disorder, it'a disaster!